L’intaglio ligneo “a coltello” fu presente nelle valli valdesi fra la seconda metà del XVII e il XIX secolo, in certa misura fino all’inizio del XX.
In generale l’arte di decorare oggetti a intaglio era presente dalle valli del cuneese fino alla val Susa, in valle d’Aosta e oltralpe in Francia, ma è in val Pellice che si trovano, oltre a figure geometriche e rosoni, anche disegni a spirale e a cuore, o linee curve assenti altrove.
In particolare questi decori si ritrovano su oggetti provenienti da Bobbio Pellice e da Villar Pellice o da Prali in val Germanasca (parti alte delle valli, in comunicazione costante attraverso i monti).
Si tratta di oggetti di uso quotidiano: cofani, scatole, casse per contenere i vestiti, custodie per libri, portapenne, conocchie, saliere, cucchiaioni; spesso collari per mucche, pecore, capre, ai quali vengono ancora oggi appese le campane.
In genere gli oggetti venivano colorati a pennello in contrasto rosso blu, o rosso verde, e venivano dati in dono in particolari occasioni.

Liberamente tratto da Samuele Tourn Boncoeur, “La decorazione a coltello degli oggetti in legno” in Intagli alpini, legni decorati delle valli valdesi, Quaderni del patrimonio n. 7, Fondazione Centro Culturale Valdese Editore, Torre Pellice 2020, pp. 19-29.