“Quando si parla di costume tradizionale delle valli valdesi si pensa immediatamente al costume valdese. In realtà il vestito indossato dalle nostre ave fino al XIX secolo non aveva nessuna connotazione religiosa: era il vestito della festa con il quale si partecipava agli avvenimenti della comunità e alle funzioni religiose. Con l’andar del tempo il vestito quotidiano seguì l’evoluzione della moda, mentre l’abito festivo, abbandonato dalla comunità cattolica, rimase in uso nella comunità valdese diventando uno dei simboli di una minoranza religiosa che unisce e insieme differenzia, identificando la provenienza della donna che lo indossa, con i suoi particolari diversi da zona a zona.

Elemento prezioso e irrinunciabile del costume, diventato tradizionale delle Valli valdesi, è la cuffia, spesso tramandata all’interno della famiglia, da madre a figlia. La cuffia è l’elemento caratterizzante del costume valdese e lo differenzia dai costumi delle altre valli alpine. Racchiude i capelli, raccolti ordinatamente in una o più trecce, nella parte posteriore accuratamente ricamata, incornicia il viso con una plissettatura (serie di piegoline) di sette metri di pizzo valencienne abilmente arricciato e inamidato in tre strati sovrapposti, secondo un’antica arte ormai conosciuta da poche donne. A fianco della cuffia scende un nastro, (talora, soprattutto oggi, lungo fino a tre metri) annodato e accomodato con fogge diverse a seconda delle zone. Il vestito, nell’ultimo periodo intero, è di colore scuro, con il bustino attillato, allacciato davanti con piccoli bottoni, con ampia gonna lunga, arricciato a nido d’ape sul dietro e con piegoni davanti. Il colletto alto è arricchito da un pizzo bianco che ritroviamo ai polsini delle maniche lunghe, arricciato all’attaccatura. Completa l’abbigliamento il grembiule che può essere in seta di colori cangianti come blu, bordeaux, viola, abbinato a uno scialle con le frange, anch’esso colorato. Oggi prevede l’uso dello scialle di seta, quasi sempre bianco, con fiori ricamati o dipinti.

Testo introduttivo dell’opuscolo Un patrimonio femminile, abiti e costumi al Museo valdese tra documenti e immagini, Fondazione Centro Culturale Valdese, 2016, disponibile in negozio.